Dopo qualche anno di stop a causa del Covid, il progetto Campo lavoro in eSwatini ha ripreso vita la scorsa estate e un gruppo formato da 6 giovani è partito da Roma alla volta di Mahamba, dove, con il coordinamento del responsabile Claudio Graziani, ha svolto una formativa esperienza di volontariato dal 27 luglio al 15 agosto.
I ragazzi si sono ritrovati improvvisamente immersi in una realtà molto diversa dalla loro quotidianità, in una zona rurale di un piccolo Regno africano, molto povero e con una percentuale di malati di aids molto alta. Il progetto MAIS in eSwatini, incentrato sul sostegno a distanza, comprende anche una casa famiglia, dove vengono ospitati minori abbandonati, una clinica ambulatoriale che rappresenta l’unico presidio sanitario alternativo agli ospedali della capitale, un centro di formazione professionale.
Il gruppo dei giovani volontari ha svolto lavori di ristrutturazione, in particolare realizzando la recinzione del centro con reti apposite per impedire l’intrusione degli animali che distruggono l’orto, e scavato un fossato intorno alla recinzione con funzione di frangifuoco.
Hanno inoltre svolto attività ludiche e ricreative per i bambini dell’adiacente scuola elementare e della casa famiglia.
Hanno infine passato un week-end nel Parco Hlane e fatto qualche escursione con i ragazzi del progetto.
Le attività svolte sono state giudicate molto positivamente dai ragazzi partecipanti, che sono rientrati in Italia con un’esperienza nel loro bagaglio culturale che non verrà certo dimenticata.
