Tutto pronto, o quasi, per il taglio del nastro della grande hall del Centro Comunitario di Formazione in Swaziland. Le attività erano partite già a novembre con il workshop di apicoltura e a gennaio con il corso d’informatica, ma finalmente il progetto avrà una casa dove puntare sul futuro dei giovani della zona.
Lo scorso mese è ripartito il corso di alfabetizzazione informatica che tanto successo ha riscosso nella precedente edizione, a breve la struttura del Centro sarà completa.
Sfogliando i moduli di registrazione al corso compilati dai ragazzi, si legge sempre la stessa motivazione: il lavoro. Hanno quasi tutti tra i 21 e i 25 anni, per lo più donne, e sono alla ricerca del primo impiego. L’occupazione da queste parti è una grana seria, come se non ci fossero già altri problemi cui pensare, e così si cerca di differenziarsi un poco pur di trovare un lavoro. Frequentare un corso in più e imparare qualcosa di pratico, infatti, è già molto da questi parti e può fare la differenza. Proprio da questo bisogno nasce il Centro Comunitario di Formazione, diretto da Claudio Graziani.
L’idea si sviluppò assieme all’intervento del MAIS Onlus in Swaziland. Prima venne il sostegno a distanza finalizzato all’istruzione, poi la Clinica, quindi la Casa famiglia e infine il Centro di formazione. In soli sette anni siamo riusciti a costruire una realtà solida, funzionante, di quelle apprezzate in primis dalla popolazione locale.
Il Centro nasce con l’obiettivo specifico di favorire l’inserimento lavorativo per tutti quei ragazzi, e sono tanti, tagliati fuori dal circuito scolastico. Sfortunatamente infatti, da queste parti, è frequente iniziare il ciclo scolastico tardivamente, alle volte anche a dodici anni, e diventa difficile portarli fino alla conclusione del percorso. Per questo prendere una patente, imparare un mestiere o sviluppare un’abilità può fare la differenza per la vita di molti. Che sia un successo lo si capisce dai tempi di attesa per il corso di Alfabetizzazione Informatica e Office Management, quasi un anno per una lista d’attesa di oltre trenta persone che si allunga di mese in mese. Ai partecipanti sarà rilasciato un attestato riconosciuto dal Ministero dell’Istruzione dello Swaziland. Si tratta di una qualifica personale che aumenta di molto le possibilità di trovare un impiego.
Oltre ai corsi, il Centro offre un Laboratorio informatico e uno linguistico, per permettere il libero accesso ai computer e lo studio di una lingua straniera tramite un software di apprendimento audiovisivo; la più gettonata è l’inglese, ma sono disponibili anche corsi di italiano, francese e portoghese. Il laboratorio conta per ora di dieci postazioni fisse, un portatile, una stampante e un proiettore, ma l’obiettivo è di aumentare la disponibilità di computer per far fronte alle richieste della popolazione locale.
A novembre 2015 era partito un workshop di apicultura, una sorta di progetto nel progetto. Si tratta di una fattoria didattica sperimentale, un terreno di 5400 mq a due chilometri dal Centro, 50 alberi di eucalipto piantati e altrettanti in arrivo. Il tutto con il contributo di Daniel Nkhambule, un dirigente del Ministero dell’Agricoltura nonché il massimo esperto swazi in materia di api che organizza presso la struttura dei workshop gratuiti per la popolazione locale.
Così tra qualche settimana la sede del Centro Comunitario di Formazione sarà ultimata e verranno attivati anche i corsi di cucito e meccanica. Indispensabile è stato il contributo della Fondation Assistance Internationale – FAI che, oltre alla costruzione del Centro, ha anche finanziato i primi tre anni di avviamento delle attività. Allo stesso tempo ha rivestito un’importanza fondamentale la fiducia dei donatori del MAIS Onlus che negli anni hanno creduto nel progetto, sostenendo con fiducia il nostro intervento in Swaziland.
Tutto quasi pronto, quindi. Con soddisfazione per quanto fatto, certo, ma anche con determinazione, perché il bello deve ancora arrivare.