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La vita dei nostri progetti, il futuro dei nostri ragazzi

La vita dei nostri progetti, il futuro dei nostri ragazzi

maisonlus_convegno2016_5Si è concluso domenica scorsa il convegno 2016 di MAIS Onlus, dal titolo “La vita dei nostri progetti, il futuro dei nostri ragazzi”. È stata un’occasione importante per illustrare lo stato di avanzamento dei progetti e per riflettere sul sostegno a distanza come strumento di promozione dello sviluppo di una persona in un mondo che cambia.

Può l’istruzione da sola garantire il successo di un sostegno a distanza? E di quali strumenti ulteriori può dotarsi un progetto per garantire l’effettivo inserimento in società di un giovane? Seguendo questo filo conduttore, gli interventi dei relatori hanno tracciato le possibili risposte che il MAIS Onlus offre ai propri sostegni. Si è parlato ad esempio dell’impresa MAITA in Madagascar, per dare ai ragazzi del progetto Casa Madagascar la possibilità di raggiungere l’autonomia.

A testimonianza di come un SaD possa davvero cambiare la vita di una persona, sono intervenuti alcuni ex sostegni MAIS Onlus ormai adulti e autonomi. Storie accomunate dal successo di un lento percorso verso lo sviluppo. Alcuni di loro sono riusciti a dare una vera svolta alla propria vita, come Kabeya, congolese che vive in Sudafrica, diventato pilota di aerei grazie anche alla generosità di una nostra sostenitrice. O come Aurelo del progetto Scuola Madagascar, che oggi è sposato, ha una bambina e studia Psicologia all’università.

Sul palco si sono susseguiti responsabili, referenti e sostenitori. Sono intervenuti anche alcuni dei protagonisti dei campi lavoro e dei viaggi solidali, raccontando di esperienze che hanno smosso la propria sensibilità e aperto la mente verso nuove prospettive. Ed è proprio dal cambio di prospettive che dobbiamo ripartire, adattando il nostro intervento alla particolarità di ognuno dei ragazzi che sosteniamo, affermano Jackie StevensonJean François Ratsimbazafy, referenti locali rispettivamente dei progetti in Sudafrica, Swaziland e Madagascar.

maisonlus_convegno2016_4In quest’ottica si colloca il nuovo Centro di Formazione Comunitaria in Swaziland che, assieme alla Casa Swaziland, alla Clinica e al progetto Scuola Swaziland, va a completare quello che senza dubbi rappresenta l’intervento più ampio del MAIS Onlus nei paesi sostenuti. Il Centro, costruito grazie ai fondi della Tavola Valdese, ha avviato a gennaio i primi corsi di apicoltura e informatica, riscuotendo da subito un importante successo tra la popolazione locale.

Il futuro dei nostri ragazzi dipende anche da momenti d’incontro come questo, in cui poter rinnovare i legami umani e i sentimenti che muovono il MAIS Onlus, sottolinea il Presidente Pietro Carta, che dà l’appuntamento all’anno prossimo per festeggiare il trentennale dell’Associazione: tra commozione, sorprese e voglia di non fermarsi più.

La vita dei nostri progetti, il futuro dei nostri ragazzi

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